Mi presento…(Gerardina Casciano).Settembre 2015

Mi presento…

Mi chiamo Gerardina Casciano, ho 28 anni, sono nata ad Avellino il 3 marzo 1987 e abito a Conza della Campania.

Ho frequentato le scuole superiori presso I.T.C. “Maffucci” di Calitri e ho proseguito i miei studi presso l’Università degli Studi di Salerno, conseguendo sia la laurea triennale in Scienze dell’Educazione, sia la magistrale in Scienze Pedagogiche.

Sono ben inserita nella Comunità parrocchiale della Chiesa Concattedrale “Santa Maria Assunta” in Conza della Campania. Faccio parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale, del gruppo Caritas, della Frates e, infine, sono presidente dell’Oratorio Candida-Mente. L’attività che ha contraddistinto l’Oratorio negli ultimi anni è stata il Grest estivo: il primo nel 2014 ed aveva come tema “le Cronache di Narnia”; il secondo aveva come tema “ Cattolicissimo Me”. Nel periodo invernale, con i ragazzi che partecipano ordinariamente alle attività oratoriali, abbiamo tenuto laboratori per bambini e ragazzi e, inoltre, stiamo mettendo in cantiere i progetti per il prossimo Grest estivo.
Sono socia, inoltre, della “Pro Loco Conza della Campania”, all’interno della quale svolgo attività di guida turistica presso il “ Parco Storico Archeologico di Conza della Campania”.

Ritengo di essere una persona piena di entusiasmo, socievole, dinamica, volenterosa, desiderosa di imparare, capace di intessere relazioni d’amicizia stabile e durature. Sono in grado di organizzare, autonomamente, il lavoro, definendo priorità e assumendo responsabilità, grazie alle capacità acquisite nel corso dei diversi tirocini frequentati e alle esperienze fatte.

Sono venuta a conoscenza del Progetto Policoro quest’estate, durante il Grest estivo, parlandone con il Tutor diocesano, don Rino Morra, al quale ho esposto i miei progetti e i miei sogni, fra cui quello più importante: l’apertura di un asilo nido.

Inizio questa nuova esperienza/cammino con la voglia di arricchirmi, conoscere e apprendere nuove cose. Ho intenzione di dedicarmi al Progetto Policoro con serietà e responsabilità, come ho fatto in ogni mia altra esperienza, sperando di realizzare attraverso di esso ciò che più desidero.

Formazione Assisi

Nello scorso anno dal 14 al 19 dicembre, si è tenuto ad Assisi, il Corso di Formazione Nazionale del Progetto Policoro.
Per me, come per gli altri Animatori di Comunità, questa esperienza è iniziata il 14 dicembre a Roma, dove abbiamo partecipato all’Udienza privata con il Santo Padre Francesco. Quest’importante incontro è stato un significativo momento di verifica e di slancio, in quanto il Progetto Policoro compie 20 anni di vita.
L’Udienza si è tenuta nell’Aula Paolo VI in Vaticano, dove, insieme a circa 250 ragazzi provenienti da tutte le regioni d’Italia, ho potuto incontrare per la prima volta Papa Francesco. In tale occasione ho respirato un clima di grande festa che mi ha trasmesso gioia ed entusiasmo.
Durante il Corso di Formazione ho avuto la possibilità di comprendere cosa fosse il Progetto Policoro e quale fosse il ruolo dell’Animatore di Comunità. I quattro giorni, infatti, sono stati strutturati in modo tale che, a noi animatori, fossero forniti i mezzi e gli strumenti per svolgere il ruolo per il quale siamo stati “scelti” nella Comunità diocesana. Il corso ha avuto un approccio metodologico interattivo, con lezioni seguite da laboratori pratici per permetterci di assimilare i concetti in maniera più veloce e pratica, chiarendo, appunto, in cosa consiste il Progetto Policoro: progetto nato come supporto da parte della Chiesa per cercare di combattere la piaga della disoccupazione giovanile.
In questi giorni anche la crescita spirituale è stata notevole, grazie ai momenti di preghiera che ho condiviso con gli altri animatori e alle celebrazioni cui abbiamo partecipato.
Sono fortemente convinta che questo “Progetto” sia una fonte da cui attingere nuove conoscenze sia a livello personale che umano. Spero che, impegnandomi nella sua promozione, io possa realizzare il mio sogno e, se ciò non fosse possibile, mi auguro di aiutare a realizzare i sogni di altri ragazzi che, come me, credono nella possibilità di lavorare nella propria terra e non voglio abbandonare le loro radici.
Credere nei sogni è la cosa più bella che una persona possa fare, perché i sogni sono la linfa da cui nascono grandi cose. Concludo, infatti, con una considerazione personale: sognare e immaginare è un po’ come vivere sulle nuvole, ma immaginare e agire simultaneamente equivale a realizzare, nella vita concreta, i propri sogni.
Quindi, spetta a noi decidere se essere sognatori o realizzatori dei nostri sogni.