Schola magistra vitae est… culturae et spei! Marzo 2012

Schola magistra vitae est… culturae et spei!

Dopo anni di progettazione e di difficoltà varie, finalmente il Progetto Policoro diocesano approda nella prima scuola altirpina, l’I.I.S.S. F. De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi.
Il progetto scuola previsto nel Vademecum di progettazione annuale 2011grazie al lavoro dell’equipe diocesana ha preso forma e si è adattato alle richieste del territorio e dei ragazzi che, frequentando gli ultimi anni delle superiori,  bisognavano essenzialmente di una visione a 360 gradi del mondo del lavoro. A questa non poteva che essere associata, trattandosi il Policoro di un progetto di evangelizzazione prima di tutto, l’etica applicata alla stessa materi (il lavoro), e i principi cardini della Dottrina Sociale della Chiesa.
Su queste basi  ci siamo mossi come equipe diocesana per strutturare una serie di incontri (7 per 3 ore circa ognuno) incentrati sui temi del lavoro e dei rapporti con le istituzioni,dei Sindacati, dell’imprenditoria e della cooperazione. Una testimonianza concreta di ciò che è possibile fare con la volontà,con l’inventiva e con un pizzico di rischio, tutte qualità che ai giovani non mancano e che sono quanto mai necessarie oggi giorno per potersi lanciare e realizzare nel mondo del lavoro staccandosi da discorsi clientelistici e antimeritocratici propri della nostra realtà territoriale.
Il progetto scuola ha coinvolto , oltre al Progetto Policoro diocesano,presente in ognuno degli incontri con il tutor don Rino Morra e l’AdC Antonio Giugliano,l’incaricato diocesano per la Dottrina Sociale della Chiesa don Alfonso Cardellicchio, la segreteria provinciale della Cisl di Avellino, l’Altergon spa (azienda altirpina del settore farmaceutico), la Corte dei Conti (sede di Napoli), la cooperativa sociale  “il Germoglio” (Gesto Concreto diocesano).
Obiettivo del corso, presentato nel piano di offerta formativa dell’I.I.S.S. F . De Sanctis nell’area della legalità e della cittadinanza attiva, era dare conoscenze di base e testimonianze sulle realtà territoriali e nazionali lavorative, sulle possibilità e sulle difficoltà che i nostri giovano incontreranno nell’interfacciarsi col mondo del lavoro e con le istituzioni. Pertanto, in questo contesto, è stata data la possibilità ai ragazzi di sviluppare un’idea imprenditoriale come attività portante del corso che si è evoluta nel corso degli incontri grazie alle conoscenze che di volta in volta accrescevano il bagaglio culturale dei ragazzi in materia.
I lavori hanno evidenziato le capacità senza dubbio eccellenti dei ragazzi, lo spirito di squadra, e il legame con il territorio con una visione ottimistica del futuro.
L’attività “Diventa imprenditore”, che ha reso protagonisti i ragazzi nei 7 incontri, ha portato lo sviluppo di altrettante “idee” (dall’analisi di mercato, agli aspetti organizzativi, al marketing).
Questi i frutti del lavoro dei ragazzi:

  1. un’azienda produttrice di cioccolato artigianale;
  2. un cinema con attività di cineforum;
  3. una casa di riposo;
  4. una s.r.l. di pompe funebri;
  5. un’azienda agricola di allevamento ovino con produzione casearia;
  6. un’azienda produttrice di cosmetici  e prodotti per il benessere della persona;
  7. una struttura teatrale per recitazione, dizione, danza e musica.

Il “Progetto Scuola” si è concluso lo scorso 7 maggio con la visita da parte degli alunni partecipanti alla casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.
I ragazzi hanno avuto modo di conoscere e capire come si struttura la vita nelle 4 mura che separano i “suoi abitanti” dal mondo esterno; da come è costituita una cella alle sale adibite ad aule scolastiche, biblioteca, palestra, etc.., dai luoghi di culto alle varie attività lavorative che i detenuti “meritevoli” svolgono all’interno del carcere.
Oltre alla fattoria sociale impiantata da qualche anno dalla Coop. Soc. “il Germoglio”, che gestisce il vigneto all’interno della casa di reclusione dando lavoro ai detenuti della stessa, i detenuti vengono impegnati nella produzione del miele e nella lavorazione della cera, nella coltivazione di un frutteto e in una tipografia collocata sempre nei locali della “casa”.
Questa esperienza è senza dubbio servita ai ragazzi, per allargare i propri orizzonti a questa realtà che vista dall’esterno può sembrare esclusivamente un luogo di espiazione, e che invece punta a correggere questa categoria di persone svantaggiate creando i presupposti per un loro futuro reinserimento nel mondo esterno.

AdC Antonio Giugliano